Patologie caratterizzate dall’accumulo di mucina (glicosaminoglicani dei quali lo ialuronico costituisce la frazione più importante) nella cute e nei follicoli piliferi.
O mucinosi eritematosa reticolare di Steigleder, si osserva tra i 20 e i 50 anni ed è una dermatosi pura caratterizzata da chiazze eritematose, situate sulla superficie anteriore o posteriore del torace senza prurito. Patologia solamente estetica.
Nel 90% dei casi dopo il trattamento chirurgico o radio-isotopico di una malattia di Basedow, molto più raramente dopo asportazione di adenoma tireotossico. Le lesioni simmetriche si sviluppano al terzo medio e inferiore della gamba formando una chiazza infiltrante ben delimitata, del diametro di una quindicina di centimetri, leggermente rilevata con aspetto a rilievi irregolari o a buccia d’arancia in corrispondenza della superficie anteriore della tibia. La consistenza è dura. Esistono delle forme nodulari, diffuse, infiammatorie e elefantiasiche, papillomatose estese fino alle dita dei piedi ma conservanti un margine superiore molto netto. I depositi di mucina della mucinosi sono il risultato di aumento di sintesi dei proteoglicani da parte dei fibroblasti.
Accumulo mucinoso in un follicolo pilifero presentante delle modificazioni infiammatorie e degenerative. Clinicamente si esprime con papule follicolari talora cheratosiche, di colore rosa o giallastro, spesso raggruppate in chiazze eritemato desquamative con caduta dei capelli e dei peli. La compressione delle papule fa sgorgare da esse un poco di mucina (segno di Kreibich).
Sono patologie caratterizzate da un deposito extracellulare anormale di proteine di aspetto beta fibrillare alla microscopia elettronica. Una volta formatasi la sostanza amiloide forma depositi extracellulari progressivi, irreversibili e inerti, vale a dire che non inducono alcuna reazione di difesa che porti alla loro distruzione.
Tra le amiloidosi diffuse si distinguono le forme secondarie a infezioni croniche, ad un’artrite reumatoide, a una malattia infiammatoria intestinale, a un linfoma di Hodgkin o a certe forme di neoplasie (e da un punto di vista cutaneo si esprimono talvolta con lesioni purpuriche) e le forme primarie che in realtà derivano da una malattia plasmacellulare e si associano a mieloma multiplo o ad altre sindromi linfoproliferative (in queste la manifestazione cutanea principale consiste in una fragilità vascolare che si esprime con una porpora petecchiale o ecchimotica localizzata segnatamente a livello delle palpebre, del viso, delle regioni laterocervicali, delle ascelle e della radice delle cosce). Le manifestazioni cutanee consistono in una macroglossia. Si può osservare anche un aspetto di cutis laxa e un indurimento dei vasi con aspetto a corda.
La parte papulosa è caratterizzata da papule rosa, giallastre o brune sovente ipercheratosiche, localizzate sulla superficie anteriore degli arti inferiori, più raramente sulla superficie posteriore degli arti superiori. Le lesioni sono estremamente pruriginose. La parte maculosa è detta anche amiloidosi pigmentaria e nella maggior parte dei soggetti (di carnagione scura) ha localizzazione interscapolare. Si tratta di macule di piccole dimensioni, gialle o brunastre, che confluiscono in chiazze, alla periferia delle quali si osservano aspetti lineari corrispondenti alle zone di grattamento.
Si manifesta con elementi nodulari in rilievo o in placche infiltrate che possono assumere l’aspetto di noduli anetodermici, con ulcerazioni ed emorragie e di bolle. Queste non sono caratterizzate da intenso prurito.
Xantomi
Sono lesioni infiltrative cutanee di colore giallastro o bruno che si manifestano clinicamente in modo variabile a seconda della sede in cui insorgono. Gli Xantelasmi corrispondono agli xantomi ma sono esclusivamente presenti in regione palpebrale. Si presentano sotto forma di placche giallastre leggermente rilevate e prediligono maggiormente il versante mediale delle palpebre.
Le malattie che dipendono da tali anomalie possono riconoscere la propria origine in alterazioni delle microfibrille di fibrillina oppure dell’elastina.
Sono aree arrotondate di perdita localizzata del tessuto elastico, non centrate su un follicolo pilifero, esse sono sede di un fenomeno di ernia rilevabile alla palpazione. La malattia esordisce mediamente all’età di 18 anni, ma è possibile la comparsa anche nel bambino. Le zone più spesso colpite sono il collo e la metà superiore del tronco e delle braccia.
Sono strette depressioni lineari della cute orientate secondo la tensione cutanea. Esse compaiono dove la tensione è maggiore e dove è più sviluppato il pannicolo adiposo. Spesso sono rosse nella fase di insorgenza, più tardi diventano bianche e si fanno sempre più strette.