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Dermatologia Clinica

MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALE

Le malattie a trasmissione sessuale, anche definite infezioni sessualmente trasmissibili, possono essere causate da una serie di microorganismi che variano molto in dimensioni, ciclo vitale, manifestazioni cliniche e sensibilità ai trattamenti disponibili.
Gonorrea

Infezione da gonococco. Nell’uomo si tratta di un’uretrite gonococcica, che si manifesta dopo un breve periodo di incubazione 1-6 giorni. Nei casi più tipici è caratterizzato da una secrezione uretrale purulenta, di colore giallo-verdastro. Nella donna la gonorrea si rende responsabile di una cervicovaginite del carattere tipicamente purulento ed emorragico. La sintomatologia della donna è più sfumata, si possono osservare leucorree isolate o lievi cerviciti.

Chlamidia Trachomatis

Periodo di incubazione variabile, da alcuni giorni a qualche mese (10-15 giorni mediamente). Lo stato di portatore asintomatico è molto frequente. L’infezione è spesso asintomatica, quando insorgono le manifestazioni, si tratta per lo più nell’uomo di un’uretrite con secrezione trasparente o con sintomi riferiti all’uretra, mentre nella donna si tratta di una leucorrea con cervicite.

Micoplasma

Microrganismi saprofiti del tratto genitale basso maschile e femminile. Nell’uomo può dare uretriti. Nella donna è per lo più espressione di un dismicrobismo a livello della flora vaginale e di una vaginosi batterica.

Tricomoniasi

Trichomonas vaginalis, parassita di natura protozoaria responsabile di uretriti e, a causa di contatto sessuale di balanopostiti.

Candidosi genitale

Candida albicans può causare balaniti. Nella donna sono frequenti e si manifestano con vulviti eritematose associate a leucorrea biancastra.

Sifilide

Conosciuta anche come Lue è una malattia infettiva contagiosa, sessualmente trasmessa, causata da treponema pallidum.

  • Sifilide primaria
    Compare dopo un periodo di incubazione silente della durata di circa 3 settimane nel punto in cui il treponema è penetrato nell’organismo. È una lesione contagiosa. Si tratta di un’ulcerazione a livello genitale di circa 5-15 mm. In generale il sifiloma non è dolente e dopo circa 2 settimane regredisce spontaneamente. Decorre contemporaneamente alla reazione linfonodale.
  • Sifilide secondaria
    Caratterizzata da insorgenza di diverse fasi eruttive interessanti la cute e le mucose, con fasi asintomatiche della durata anche di alcune settimane o mesi. Roseola sifilitica le cui macule eritematose, disseminate sul tronco spesso sono di colorito rosa pallido e pertanto possono passare inosservate. L’eruzione dura da 7 a 10 giorni.
  • Sifiloderma papuloso secondario
    Coinvolge tanto il volto quanto il tronco e gli arti. Il numero delle lesioni è variabile. La diagnosi è facilitata dal riscontro di certe caratteristiche dell’eruzione: sotto la squama, la crosta, l’ulcerazione, la necrosi, si trova sempre la lesione fondamentale che è una papula. Il famoso Collaretto di Biett consiste in una fine desquamazione disposta a orletto circolare perilesionale (non è né costante né specifico). I solchi nasogenieni e la regione mentoniera sono frequentemente interessati, il che conferisce un aspetto acneiforme. Nella fase secondaria è un segno riconoscibile anche l’alopecia dei sopraccigli (segno dell’omnibus) e l’alopecia areolare.
  • Sifilide terziaria
    Caratterizzata dall’insorgenza di complicazioni cutanee (gomme), nervose (tabe dorsale, paralisi progressiva) e cardiache (insufficienza aortica e aneurisma dell’aorta ascendente).
Ulcera molle

Chiamata così per contrapporla all’ulcera dura del sifiloderma, è una malattia causata da Haemophilus ducreyi, un bacillo Gram-negativo trasmesso tramite rapporto sessuale, il quale induce insorgenza di lesioni ulcerative a livello genitale. Periodo di incubazione inferiore a una settimana. Possono essere presenti 2 o 3 lesioni che possono localizzarsi sulla semimucosa. L’ulcera molle non è causa di dolore e ciò spiega i frequenti ritardi diagnostici.

Hiv (espressioni cutanee)
  • Malattia di Kaposi
    Identico alla malattia di Kaposi classica, tuttavia le lesioni sono maggiormente diffuse, l’interessamento viscerale è più frequente e la tendenza evolutiva è più spiccata.
  • Linfomi
    Sono in particolare cerebrali, ma anche cutanei e mucosi. Le lesioni cutanee descritte sono dei papulonoduli. Si possono ritrovare, herpes cutaneomucosi cronici, criptococcosi, mughetto, zoster, leucoplachia orale capelluta, angiomatosi bacillare, tubercolosi, mollusco contagioso profuso, infezioni da papillomavirus, follicoliti, dermatofizie, ecc…
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