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Dermatologia Clinica

MALATTIE BOLLOSE

Per bolle si intendono delle vesciche elevate di diametro superiore ai 10mm contenenti liquido.
Epidermolisi bollose semplici

Sono caratterizzate dalla localizzazione del piano di clivaggio a livello dei cheratinociti dello strato basale dell’epidermide. Ve ne sono 3 forme:

  • Localizzata di weber-cockayne
    È la forma più comune, ed è caratterizzata da un’eruzione bollosa che interessa prevalentemente le regioni palmoplantari ed esordisce quando il bambino comincia a camminare.
  • Generalizzata di Koebner
    Si manifesta fin dalla nascita con un’eruzione bollosa più estesa. Durante il parto possono prodursi scollamenti bollosi nelle zone sottoposte a sfregamento. Progressivamente le zone si circoscrivono alle mani, ai piedi, ai gomiti, alle ginocchia e alle regioni glutee. La malattia si attenua nettamente nella pubertà, ma la fragilità cutanea persiste per tutta la vita.
  • Erpetiforme di Dowling-Meara
    È la forma più grave. Le bolle sono presenti dalla nascita e possono estendersi su tutta la superficie corporea. Essa assume una disposizione arciforme, da qui l’appellativo di erpetiforme.
Epidermolisi bollose giunzionali

Sono caratterizzate da un clivaggio della giunzione dermo-epidermica a livello della lamina lucida.

  • Di Herlitz
    È la forma più grave in quanto letale nel giro di poche settimane o mesi. Le prime lesioni già evidenti dalla nascita e hanno l’aspetto di bolle o erosioni prediligenti il tronco, gli arti inferiori e il cuoio capelluto. Le estremità delle dita e le unghie sono spesso colpite. Sono spesso presenti lesioni alle mucose orale ed esofagea che impediscono la regolare alimentazione.
  • Associata a atresia pilorica
    Caratterizzata da fragilità degli epiteli e da un’atresia pilorica. Se ne distinguono una forma mortale e una più leggera.
Epidermolisi bollose distrofiche o dermolitiche

Sono caratterizzate da un clivaggio localizzato sotto la lamina densa.

  • Forma principale o di Cockayne-Touraine
    Caratterizzata da un’eruzione bollosa generalizzata che compare alla nascita o durante la prima infanzia. La prognosi è globalmente favorevole.
  • Forma classica detta di Hallopeau-Siemen
    È la più grave in quanto causa gravi invalidità. Si manifesta precocemente con un’eruzione bollosa generalizzata, ma con una spiccata predilezione per gli arti. L’exitus sopraggiunge nei primi tre decenni.
Pemfigo

Gruppo di malattie caratterizzato da una perdita di coesione intercheratinocitaria da cui risultano un fenomeno clinico, la bolla e un preciso quadro istologico. Si distinguono un pemfigo profondo (nel quale il clivaggio è situato a livello dello strato sovrabasale dell’epidermide (pemfigo volgare e vegetante), e il pemfigo superficiale nei quali la separazione è più alta essendo sotto lo strato granuloso.

  • Pemfigo volgare
    Malattia cutaneo-mucosa grave, mortale prima dell’avvento dei cortisonici che colpisce soprattutto in età matura. In più della metà dei casi esordisce con erosioni del cavo orale. L’eruzione bollosa generalizzata si manifesta talvolta diverse settimane o mesi dopo l’esordio localizzato. La bolla a contenuto limpido del pemfigo volgare riposa su una cute non eritematosa (bolla aflegmasica), si rompe rapidamente e lascia un’erosione circondata da orletto di epidermide scollata. L’eruzione bollosa è poco pruriginosa e predilige le aree predisposte a pressione locale.
  • Pemfigo vegetante
    Variante caratterizzata da chiazze ipertrofiche umide. Le lesioni vegetanti essudanti e crostose si localizzano per lo più sulle grandi pieghe. Si distinguono due tipi (Neumann, dove le vegetazioni umide corrispondono ad una modalità di riepitelizzazione delle erosioni post bollose e Hallopeau, dove le lesioni vegetanti sono successive a chiazze pustolose ad evoluzione eccentrica.
  • Pemfigo eritematoso
    Si tratta di chiazze eritemato-squamo-crostose e talvolta pruriginose delle zone seborroiche del volto e del tronco. Queste lesioni sono l’evoluzione di effimere bolle superficiali.
  • Pemfigo foliaceo
    Forma rara in europa di pemfigo superficiale disseminato. Le bolle iniziali flaccide sono sostituite da chiazze eritematose essudanti squamo-crostose che confluiscono configurando un quadro di eritrodermia esfoliativa essudativa. Il segno di nikolski è evidentissimo (la pressione e lo sfregamento della pelle determinano il distacco degli strati epiteliali superficiali). La malattia è probabilmente legata a fattori ambientali.
  • Pemfigo nordafricano
    Pemfigo foliaceo molto frequenti in aree rurali del Maghreb.
  • Pemfigo ad IgA
    Caratterizzato all’immunofluorescenza diretta di depositi di IgA a maglie di rete.
  • Pemfigo indotto da farmaci
    Primi casi descritti con D-Penicillamina per una malattia di Wilson o per l’artrite reumatoide.
  • Pemfigo paraneoplastico
    Forma di pemfigo caratterizzata dalla presenza di autoanticorpi diretti contro un particolare complesso di antigeni epidermici. È così chiamato in quanto è collegato a proliferazioni linfoidi.
Pemfigoide bolloso

È una malattia bollosa frequente che rappresenta il 70% delle dermatosi bollose autoimmuni sottoepidermiche. Colpisce soprattutto l’adulto sopra i 70 anni. L’esordio è spesso ingannevole, vi è un prurito sine materia, chiazze eczematoidi e anche intertrigini. L’eruzione caratteristica è costituita da bolle a insorgenza spontanea, con segno di Nikolski negativo, tese, piene di liquido limpido spesso di grandi dimensioni, le quali generalmente si orlano ai margini a chiazze eritematose. Le lesioni sono simmetriche e prediligono le regioni flessorie degli arti, la superficie anteromediale delle cosce e l’addome. Le bolle guariscono senza lasciare cicatrici.

Pemfigoide cicatriziale

È simile al pemfigoide bolloso per alcuni aspetti istologici, tuttavia si differenzia per la clinica, e per la sua natura cronica. Il pemfigoide cicatriziale colpisce specie l’anziano ed è caratterizzato dalla predilezione per le mucose e dallo sviluppo di cicatrici atrofiche. La mucosa del cavo orale è solitamente colpita (gengivite erosiva), vi è anche una compromissione congiuntivale che esordisce con una congiuntivite con marcata iperemia e poi evolve verso una congiuntivite sinechiante con simblefaro. In assenza di trattamento esiste il rischio di cecità dovuta a opacamento corneale. L’interessamento genitale configura un aspetto di balanite o di vulvite bollosa e/o erosiva successivamente sinechiante. Vi possono essere anche un interessamento faringo-laringeo e anche esofageo. L’interessamento cutaneo è presente nel 25% dei casi, con lesioni poco numerose, del tipo di erosioni croniche conseguenti la rottura delle bolle.

Pemfigoide gravidico

Esordisce dopo il terzo trimestre, si manifesta intenso prurito, al quale poi si accompagna l’eruzione di papule e di chiazze eritematose, talvolta con lesioni a coccarda sulle quali si sviluppano lesioni vescicolo bollose. L’affezione tende a regredire spontaneamente nel giro di uno o due mesi dal parto.

Dermatite erpetiforme o malattia di During

Malattia molto pruriginosa, caratterizzata da un’eruzione papulovescicolare simmetrica che predilige le superfici estensorie degli arti, i gomiti, le ginocchia e i glutei. Le bolle vere e proprie sono rare, per lo più di piccole dimensioni e disposte in raggruppamenti erpetiformi. La ricerca di una malattia celiaca con biopsia, deve essere praticata malgrado la disponibilità di buoni marker sierologici della malattia.

Dermatosi ad IgA lineari

La dermatosi ad IgA lineari colpisce soggetti nella mezza età. L’eruzione cutanea è assai polimorfa, le bolle sono di dimensioni variabili e insorgono su cute indenne o eritematosa. Vi è una variante nel bambino in cui esordisce nella seconda infanzia e con carattere vescicolare. Le bolle possono localizzarsi sulla parte inferiore del tronco, sui glutei e sul perineo.

Epidermolisi bollosa acquisita

Malattia bollosa autoimmune che interessa la giunzione dermo-epidermica caratterizzata dalla sintesi di autoanticorpi diretti contro il collagene di tipo 7. Malattia che interessa soprattutto l’adulto. La forma cronica acrale si manifesta fra i 30-40 anni con lesioni bollose su cute indenne, le quali prediligono le zone sottoposte a sfregamento delle superfici estensorie degli arti. Queste bolle sono spesso indotte da traumi minimi e risolvono lasciando cicatrici atrofiche e grani di miglio.

Eritema polimorfo e sindrome di Stevens-Johnson

Si tratta di malattie da ipersensibilità causanti l’insorgenza di lesioni bollose e necrotiche sulla cute e sulle mucose. Queste manifestazioni sono causate da un’infezione oppure reagiscono alla somministrazione di alcuni farmaci. La lesione a coccarda è la lesione caratteristica dell’eritema polimorfo. Si tratta di elemento arrotondato costituito da più aree concentriche ognuna delle quali può assumere un aspetto differente: papuloso, vescicolare, purpurico, bolloso.

Oltre alle coccarde possono esserci anche lesioni maculose o papulose. Alle mucose possono comparire lesioni vescicolo-bollose che si trasformano rapidamente in erosioni dolorose. Le erosioni congiuntivo-palpebrali o persino corneali impongono il ricorso immediato all’oftalmologo. L’eruzione è preceduta o accompagnata da febbre e malessere generale.
I diversi quadri sono:

  • Eritema polimorfo minore
    Dove predomina l’interessamento cutaneo.
  • Eritema polimorfo forma maggiore
    Si tratta di forme gravi, accompagnate da una serie di manifestazioni generali.
  • Sindrome di Stevens-Johnson
    Descritta nel bambino e caratterizzata da un diffuso coinvolgimento cutaneo e mucoso, da manifestazioni generali preoccupati e da compromissione polmonare.
  • Ectodermosi erosiva pluriorifiziale
    Manifestazioni cutanee contenute o addirittura assenti, quelle generali di entità variabile.
Necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell)

Grave sindrome cutanea caratterizzata da una necrosi acuta dell’epidermide su tutto lo spessore malpighiano (può presentarsi a qualsiasi età). I prodromi consistono in malessere e febbre a cui fan seguito nel giro di 2-3 giorni manifestazioni mucose presenti in oltre il 90% dei casi (congiuntivite che si complica in cheratite ulceratica, erosioni a livello del cavo orale, delle fosse nasali e dei genitali) che precedono le manifestazioni cutanee.

Queste esordiscono con eritema diffuso, spesso con macule rosso scure che si diffondono in 2-5 giorni, mentre compaiono gli scollamenti realizzando il tipico aspetto di biancheria bagnata aderente la pelle con segno di Nikolski positivo e conseguente denudamento del derma, essudante di colore rosso carico. L’estensione degli scollamenti può andare dal 30% al 100%. Le manifestazioni generali si aggravano con turbe dell’equilibrio idro-elettrolitico. Possono esserci complicazioni:

  • Ematologiche
    Come leucopenia, trombocitopenia, anemia da disturbi dell’eritropoiesi o da distruzione e perdita periferica di emazie.
  • Polmonari
    Con insorgenza di edema polmonare (possono coinvolgere anche gli altri visceri).

E’ possibile anche l’ipofosforemia che è causa di turbe dello stato di coscienza. L’evoluzione è sfavorevole nel 30% dei casi per via delle infezioni che possono sopraggiungere. La prognosi è in funzione dell’età del soggetto e delle sue condizioni.

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