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Dermatologia Clinica

GENODERMATOSI

Si intendono sindromi e/o malattie dermatologiche causate da una o più alterazioni del genotipo. Come disturbi genetici hanno la caratteristica di essere ereditari, non necessariamente ereditabili e non necessariamente congenite.
Neurofibromatosi

Ne esistono due varianti:

  • Neurofibromatosi tipo 1 o malattia di von Recklinghausen
    È la tipologia più frequente con prevalenza di 1/3000 nati. È trasmessa secondo una modalità autosomica dominante, il cui gene è stato localizzato sul cromosoma 17. La diagnosi di NF1 può essere posta nel momento in cui vengono soddisfatti almeno due dei sette criteri maggiori (di questi, tre sono dermatologici).
  1. Presenza di almeno sei macchie caffelatte, il cui diametro maggiore sia superiore a 5mm se il soggetto è in età prepubere, e a 15 mm dopo la pubertà.
  2. Presenza di almeno due neurofibromi di qualsiasi tipo o di un neurofibroma plessiforme. I neurofibromi cutanei si dividono in due tipologie: i neurofibromi dermici (o superficiali) e i neurofibromi nodulari periferici isolati (o a grappolo). I neurofibromi dermici si sviluppano nel derma, si tratta di piccoli tumori molli, mobili con il piano cutaneo, di colore rosa o violaceo. Alcuni di essi somigliano ai fibromi penduli. I neurofibromi dermici si sviluppano a partire dalla pubertà. I neurofibromi nodulari periferici insorgono a livello dei tronchi nervosi e la loro consistenza è dura, comprimendoli possono dare parestesie. Nella maggioranza dei casi è presente un neurofibroma plessiforme sin dal primo anno di vita.
  3. Presenza di lentiggini ascellari o inguinali: simili a piccole macchie caffelatte, presenti nell’80% dei casi dell’età adulta. È un segnale piuttosto importante ed è conosciuto come il segno di Crowe.
  4. Presenza di glioma del nervo ottico: ricercato con le tecniche di imaging cerebrale e può essere ritrovato nel 15% dei casi. In rari casi può causare un esoftalmo, un idrocefalo e anche delle turbe talamo-ipofisiarie.
  5. Presenza di almeno due noduli di Lisch (amartomi dell’iride): talvolta possono essere visti anche a occhio nudo.
  6. Presenza di una lesione ossea caratteristica come una displasia dello sfenoide o un assottigliamento della corticale delle ossa lunghe con o senza pseudoartrosi. Le displasie delle ossa lunghe, per lo più la tibia, sono congenite. La loro manifestazione clinica può essere precoce (curvatura congenita di una gamba) oppure apparire soltanto all’epoca della deambulazione. Le displasie delle ali dello sfenoide sono spesso associate a un neuroma plessiforme dell’orbita e ad esse possono conseguire un esoftalmo e un endoftalmo. La displasia vertebrale più caratteristica è costituita dall’accentuazione della concavità posteriore dei corpi vertebrali.
  7. Un parente di primo grado affetto da NF1 diagnosticata in base ai criteri precedenti.
  • Neurofibromatosi tipo 2 (in passato chiamata neurofibromatosi acustica)
    È molto rara, 1/40000. Il gene è stato localizzato sul cromosoma 22. La NF II è caratterizzata da schwannomi vestibolari bilaterali e da schwannomi di altri nervi cranici e spinali e da meningiomi. Le manifestazioni cutanee non sono costanti.
  • Sindrome di Proteo (elephant man)
    Per lungo tempo è stata confusa con NF1. È una sindrome costituita dall’associazione variabile di un emi-ipertrofia di uno o più segmenti corporei, di una macrodattilia, di nevi (amartomi connettivali e/o epidermici). È particolarmente tipico l’ispessimento delle palme e delle piante sotto aspetto di masse cerebriformi.
Sclerosi tuberosa di Bourneville

Vi sono dei criteri maggiori e dei criteri minori di diagnosi.
Clinicamente per le manifestazioni cutanee possiamo evidenziare:

  • Angiofibromi
    Compaiono verso i 5-7 anni. L’85% degli adulti con sclerosi tuberosa ne è portatore. Lesioni multiple che costituiscono un elemento diagnostico fondamentale. Sono lesioni simmetricamente distribuite a livello dei solchi nasogenieni, delle guance e della regione periorale. Si tratta di piccoli noduli rilevati di colore rosa-rosso di consistenza dura solcati da fini teleangectasie.
  • Tumori di Koenen
    I fibromi periungueali sono escrescenze peduncolate del colore della carnagione normale, spesso ipercheratosiche all’estremità distale le quali si sviluppano a partire dal letto ungueale (più frequente alle dita dei piedi). Queste lesioni sono Patognomotiche della sclerosi tuberosa.
  • Placche a pelle di zigrino
    Questi amartomi connettivali si manifestano con placche spesso dure, elastiche, bozzute, dalla superficie a buccia d’arancia.
  • Chiazze acromiche o macule ipopigmentate
    Spesso congenite, sono macule di colore bianco ben risaltante e dai contorni nettamente definiti. Queste lesioni sono presenti in oltre il 90% dei casi, tuttavia possono essere ritrovati anche nella popolazione sana. Come manifestazioni neurologiche vi sono l’epilessia, il ritardo mentale, i tuberi cerebrali. A livello oculare possono esservi amartomi o facomi retinici. A livello viscerale si possono riscontrare gli angiolipomi renali multipli, i rabdomiomi cardiaci, le linfangiomatosi.
Neoplasie endocrine multiple
  • Sindrome di Gorlin o MEN 2B
    Definita dall’associazione feocromocitoma-carcinoma midollare della tiroide-neuromi mucosi multipli, questi appaiono come noduli rosa o biancastri talvolta peduncolati non dolenti. A partire dall’età di 3 anni essi invadono progressivamente gli orifizi centrofacciale (la mucosa orale, le labbra e il terzo anteriore della lingua, il palato e le gengive, la faringe, la mucosa nasale e talvolta l’esofago). Nella seconda infanzia la sindrome dermatologica è completamente espressa. La facies è particolare per l’ispessimento bozzuto delle labbra e delle palpebre. L’habitus della maggior parte dei pazienti è marfanoide con aracnodattilia, cifoscoliosi, palato a ogiva, pectus excavatum.
  • Sindrome di Wermer o MEN 1
    Comprende un’iperplasia o un adenoma delle paratiroidi, un adenoma dell’ipofisi anteriore, un’iperplasia o un tumore del pancreas endocrino e talvolta la compromissione della corticale del surrene. Le manifestazioni dermatologiche sono costituite da angiofibromi multipli, da collagenomi, da macule ipopigmentate, da lipomi e da papule gengivali.
Facomatosi pigmentovascolari

Sono caratterizzate dalla contemporanea insorgenza di nevi teleangectasici e pigmentari.

Incontinentia pigmenti

Complessa condizione ereditaria che colpisce pressoché esclusivamente le bambine. Comprende lesioni cutanee dalle quali si ricava la diagnosi e lesioni viscerali. I segni cutanei sono spesso presenti fin dalla nascita, poi evolvono in tre fasi (nella teoria).

  • Fase bollosa iniziale (periodo neonatale)
    Chiazze eritemato-papulose ricoperte di bolle tese, solitamente di piccole dimensioni, spesso già disposte linearmente secondo le linee di Blaschko. Le lesioni cutanee risolvono spontaneamente. Dopo diverse gettate in 3-4 settimane, l’eosinofilia scompare, le bolle risolvono e sono sostituite da lesioni papulo-lichenoidi ed ipercheratosiche.
  • Fase papulo-cheratosica (2°-5° mese)
    Papule di aspetto lichenoide secondariamente ricoperte da spesse verrucosità papillomatose che possono manifestarsi su certe zone precedentemente bollose. La loro distribuzione è caratteristicamente lineare sugli arti e sul tronco. Esse regrediscono in alcuni mesi senza trattamento.
  • Fase pigmentata (3°-6° mese)
    Questa fase conferisce il nome alla malattia. In essa si presentano macule ardesia distribuite caratteristicamente a spruzzo, come disegnate da un getto d’acqua, sul torace e sugli arti. Il volto è pressoché sempre rispettato. Esistono delle forme definite d’emblèe che non rispettano queste fasi per cui può presentarsi sin dalla nascita già con le forme pigmentarie, mentre altre si riducono a qualche placca di alopecia cicatriziale sul cuoio capelluto. Nell’adulto le lesioni pigmentate tendono a scomparire ma possono persistere per la prima metà della loro vita. Nel 30% dei casi si può osservare lo stadio atrofico, dove vi sono lesioni reticolate ipopigmentate lievemente atrofiche e prive di annessi presenti soprattutto nella regione posteriore delle cosce. L’alopecia cicatriziale è un segno definitivo frequente. L’aspetto lanoso dei capelli è più raro ma comunque diagnostico. I tumori ipercheratosici peri e sotto-ungueali che compaiono dopo la pubertà sono un segno tardivo, essi sono multipli e dolorosi. La loro regressione spontanea è possibile ma può portare a una lisi della falange distale e necessita di trattamento chirurgico. A livello extra cutaneo, le manifestazioni oculari e neurologiche sono incostanti e di gravità variabile, ma su queste si basa la prognosi.
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